Cenere, appunti da una lettura

Si è tenuta ieri presso la libreria Feltrinelli a Roma davanti a una folta platea di partecipanti la prima presentazione al pubblico di Cenere, edito da Rizzoli con prefazione di Erri De Luca, del vignettista Mario Natangelo. Un’opera di narrativa illustrata in cui l’autore racconta tra parole e immagini la dolorosa esperienza della perdita di un genitore attraverso il suo peculiare linguaggio artistico sempre oscillante tra scrittura e disegno, tra pensiero umoristico e immagine visiva, tra realtà e creatività.

La storia narrata è dunque molto personale eppure allo stesso tempo di immediata identificazione anche al sentire altrui, proprio perché incentrata su un argomento universale quale il lutto, capace quindi di coinvolgere inevitabilmente il lettore sin dalle prime pagine proprio perché indirizzata a toccare le delicate corde più intime dell’animo umano, quelle legate al rapporto con la morte, alla sofferenza per la perdita di una persona cara e al tentativo di accettarla che si celano in ognuno di noi. Il racconto seppur inevitabilmente drammatico non risparmia tuttavia momenti di ilarità, concedendo frammenti di ironia che trovano il modo di sorridere e far sorridere anche nell’inquieto mare del dolore più profondo.

Come ha spiegato lo stesso Natangelo rispondendo alle domande dell’attore-regista Pif che moderava l’incontro pubblico di ieri, è un libro creato in modo del tutto imprevisto e quasi involontario, scaturito dalla mente con l’impellente esigenza di mettere in ordine il tumulto di  pensieri ed emozioni che in quel difficile periodo lo frastornavano. Postato a puntate sui suoi social ha preso forma spontaneamente in un breve arco di tempo, ha iniziato così il suo cammino letterario per poi diventare un’opera narrativa più definita e completa fino alla sua pubblicazione cartacea (di gran pregio l’edizione che ne ha fatto la Rizzoli), e dunque da condividere con un pubblico più vasto.

Cenere è un libro appena nato, uscito nelle librerie da poco più di una settimana, ma che promette un percorso di vita certamente longevo, proprio perché i lettori che ne sceglieranno la lettura non saranno solo quelli di oggi ma inevitabilmente se ne aggiungeranno nel tempo degli altri; ci saranno quelli di domani e di un domani sempre nuovo, proprio perché il lutto resta un tema intrinseco alla vita di ogni essere umano e dunque inevitabilmente inestinguibile. Un passaggio esistenziale che ogni persona ha dovuto o dovrà ad affrontare e che in queste pagine di immagini e pensieri, di lacrime e sorrisi, potrà trovare un conforto, un riferimento, un’opportunità di riflessione sulla capacità di reagire, sul modo di vivere la morte ma soprattutto di vivere la vita anche nelle sue prove più difficili.

Dalle ceneri del resto si rinasce e come dimostra questo libro qualcosa è già rinato.