Dimenticate il mondo del balletto e Il lago dei cigni, spegnete la sinfonia di Čajkovskij se ha preso a risuonarvi nelle orecchie e non pensate proprio a Natalie Portman. Il film di Darren Aronofsky non c’entra assolutamente niente.
Il significato che riguarda il “cigno nero” del titolo del libro che appare in foto, è in questo caso di ben altro genere. Non rappresenta il lato oscuro di un individuo o il male come forza dell’universo opposta al bene, è bensì in questo caso l’emblema dell’imprevisto.
Fino al 1697 non esisteva notizia sull’esistenza di cigni che avessero un piumaggio differente dal colore bianco, la convinzione era appunto che in natura non esistessero per quella specie animale degli esemplari dalle piume scure. Almeno fino a quando in quel preciso anno nel continente australiano, non venne avvistato e scoperto un cigno nero dall’esploratore olandese Willem de Vlamingh.
Questo episodio, che dimostrava quanto certe convinzioni possano chiuderci in una visione rigida e limitino la nostra conoscenza, offrì a Nassim Nicholas Taleb l’ispirazione per formulare la teoria dell’imprevedibilità. La manifestazione improvvisa del cigno nero aveva permesso di decretare un’esistenza fino ad allora ignorata, diventando per l’autore una perfetta metafora da cui partire per dimostrare appunto quanto la realtà possa mutare davanti a ciò che è inatteso e ignoto, quanto l’imprevisto possa stravolgere certi schemi e rivelarsi una forza dirompente che regola il mondo, quanto sia impossibile prevedere fenomeni ed eventi futuri e quanto appunto l’improbabilità possa governare la nostra vita.
Attraverso un viaggio che tocca varie sponde del sapere (dalla matematica, alla statistica, all’economia, alla scienza, alla storia; dalla letteratura, all’arte, alla filosofia, alla sociologia), valorizzato dal racconto anche di aneddoti su numerose personalità che quei lidi hanno contribuito a creare e coltivare, l’autore conduce il lettore lungo il cammino delle sue analisi che lo hanno portato a elaborare questa teoria e lo guida tra le righe delle sue osservazioni, indicandogli a tratti anche il modo più pratico per aggirarsi tra le varie pagine del suo saggio (soprattutto per chi privo di una formazione e specifica conoscenza matematica come la sua).
Lo stile di scrittura è particolare così come lo è la struttura con cui organizza la stesura del libro, anche nella scelta dei titoli dei capitoli e dei paragrafi spesso creativi e curiosi. Essendo inoltre un professore universitario l’autore è abituato a parlare davanti a una platea di studenti, si avvale pertanto di metodi simili per rivolgersi al lettore cercando di attirarne costantemente l’attenzione e allo stesso tempo perseguendo una linea espressiva chiara e comprensibile per far arrivare il suo pensiero e le sue parole in modo diretto e semplice. Il glossario creato e posto a fine volume è un ottimo strumento da consultare per ordinare e fissare meglio certi concetti che possono aver colpito maggiormente o possono essere sfuggiti al lettore, al quale seppur sia in qualche modo richiesto un certo impegno nell’approcciarsi al testo, un piglio attivo che non lascia spazio a troppe distrazioni, verrà offerto in suo “compenso” del vario e ampio materiale con cui arricchire le proprie conoscenze, i più disparati spunti per approfondire alcuni argomenti e anche un punto di vista nuovo sui cui riflettere nella visione della vita e delle forze che la influenzano e la regolano.
Dal prologo: “Per riassumere in questo saggio (personale) mi espongo e affermo, contro molte abitudini di pensiero, che il mondo è dominato da ciò che è estremo, sconosciuto e molto improbabile (secondo la nostra conoscenza attuale), mentre noi continuiamo ad occuparci di aspetti secondari, a concentrarci su ciò che è conosciuto e ripetuto. Questo implica la necessità di utilizzare l’evento estremo come punto di partenza, non come un’eccezione da nascondere sotto il tappeto”.
Questo è dunque un libro sull’incertezza, sulla casualità della vita e sull’imprevedibilità che può governare il nostro mondo, ma è anche un libro che individuandole cerca di proporre come saperle affrontare al meglio.
Per chi fosse interessato e volesse approfondire: Il cigno nero – Nassim Nicholas Taleb